Il Tribunale di Milano ha affermato che “la regola generale del 160, comma 2, l.fall. del rispetto dell’ordine delle prelazioni, che è indefettibile nel concordato liquidatorio, salvo l’apporto di nuova finanza che può essere utilizzata anche in apparente violazione di tale ordine, proprio perché non promana dal patrimonio del debitore e non è vincolata a garantirne le obbligazioni, debba essere intesa nel concordato in continuità come operativamente limitata, nel tempo, alla data della presentazione della domanda di concordato e nella dimensione applicativa al patrimonio della concordataria esistente a quella data”. Per approfondimenti: http://www.froglabdev.it/crisi/pdf/art-160-comma-2-l-fall-concordato-liquidatorio-concordato-in-continuita/